Tavola - Resurrezione di Lazzaro

Galleria Regionale di Palazzo Abatellis - Tavola - Resurrezione di Lazzaro
  • Soggetto: Resurrezione di Lazzaro
  • Materia e tecnica: tempera su tavola
  • Misure: cm 37x34
  • Cronologia: secoli XII-XIII
  • Collocazione: Galleria Regionale di Palazzo Abatellis - Palermo (Palermo)
  • Provenienza: Abbazia di San Martino delle Scale - Palermo
Galleria Regionale di Palazzo Abatellis - Tavola - Resurrezione di Lazzaro

Descrizione

Malgrado le loro ridotte dimensioni, le due tavolette (questa e il Compianto su Gesù Cristo deposto e Anastasis) provenienti entrambe dall'Abbazia di San Martino delle Scale possiedono una monumentalità e un respiro narrativo tali da far pensare alla grande pittura murale.

Di forma centinata, esse rappresentano episodi della vita di Gesù Cristo: la prima raffigura la Resurrezione di Lazzaro, la seconda, ad incastro, il Compianto su Gesù Cristo morto e l’Anastasis con effetti di grande delicatezza come, per esempio, nella resa della trasparenza del perizoma di Gesù Cristo deposto, o di vivace realismo, come nel gesto del giovane che manifesta la sua nausea davanti alla tomba scoperchiata. Né l’ignoto artista ha mancato di mostrare in entrambe tutta la propria perizia tecnica, così evidente nell’animazione dei panneggi mossi dal vento o nella sapiente applicazione di una vasta gamma di colori, di modo che risulta subito evidente che ambedue devono essere appartenute ad un unico organismo. La conferma ci viene, oltretutto, dall’analisi del retro e degli spessori: entrambe infatti presentano un foro di identico diametro nella parte alta della centinatura ed incassi in posizione speculare alle basi, elemento, questo, che, escludendo che potessero essere elementi di un polittico, rafforza piuttosto la tesi che facessero parte di un’iconostasi di cui costituivano il coronamento.

Ancora, su base deduttiva, non è difficile supporre che, come peraltro prevede la tradizionale iconografia del ciclo della Passione di Gesù Cristo, tra le due scene rappresentate altre dovevano essercene tra cui certamente la Crocifissione. In tale ipotesi, le tavolette della Galleria Regionale della Sicilia andrebbero idealmente ad aggiungersi alla nutrita schiera delle parti di disperse iconostasi di cui tante testimonianze sono presenti nel Monastero di Santa Caterina sul Monte Sinai.

Dal punto di vista compositivo ed iconografico non sussistono dubbi circa l’appartenenza delle due opere all'orizzonte figurativo bizantino al quale va aggiunto, come termine di riferimento più vicino, il ciclo musivo di Monreale dove, tra l’altro, si trova la stessa scena della Resurrezione di Lazzaro rappresentata con schemi addirittura sovrapponibili sia in ordine a diverse figure singole, sia ad interi nuclei.

Tra gli elementi più originali, per quanto pur sempre liberamente desunti da Monreale, sono da menzionare le montagne e gli edifici che fanno da sfondo alle scene: sia le une che gli altri manifestano da parte dell’ignoto artista un intento di costruzione architettonica assai deciso, riuscendo in più occasioni a delimitare con efficacia lo spazio narrativo ed a suggerire una sia pur vaga idea di profondità.

Bibliografia

  • Andaloro M., Due rare tavolette d’iconostasi, in “Federico e la Sicilia. Dalla terra alla corona. Arti figurative e arti suntuarie “, 1995, pp. 460-465;
  • Argan G. C., Abbate V., Battisti E., Palermo. Palazzo Abatellis, 1991, p. 49;
  • Inventario Partitario del Museo Nazionale di Palermo. Dipinti, 1897, nn. 400, 402;
  • Belting H., Bild und kunst, 1990, p. 278;
  • Delogu R., Affreschi medievali in Sicilia. Mostra degli affreschi restaurati del Gran Priorato di S. Andrea in Piazza Armerina, 1963, p. 24;
  • Garrison e. B., Italian Romanesque Panel Painting. An illustrated Index, 1949, p. 240, nn. 683-684.
Vai al catalogo generale