DescrizioneLa fabbrica sveva è costituita da un quadrato con lati di m 58 con torri scalari cilindriche agli angoli orientate in senso nord-sud; all’interno, resti dell’unico immenso salone formato da venticinque crociere di cui ne sopravvivono dieci; cortile rettangolare occupante lo spazio di sei crociere tra cui quella centrale; fabbrica addossata al muro est occupante due crociere, già utilizzata come polveriera; fabbrica addossata al muro nord occupante due crociere, già utilizzata come caserma; fabbrica addossata al muro ovest occupante due crociere già destinata a carcere. Il forte della Vignazza ha forma allungata con due muri perimetrali a due livelli e opera a diamante sulla estremità; la piazza d’armi ha pianta poligonale irregolare con opere di presidio disposte lungo i margini e fabbriche varie e moderne addossate alle murature; svariati resti di costruzioni e fondazioni della chiesa di San Giacomo. Sul porto grande si erge il bastione Molino a due livelli con fabbrica sul mare con profilo a spezzate: fossato tra la piazza d’armi e 1’area della caserma Abela. Cronologia delle principali fasi storico-costruttive- XIII (prima metà) - fondazione del castello.
- XIII (metà) - completamento della fabbrica.
- XIV (inizio) - sistemazione e suddivisione della fabbrica.
- XIV (fine) - opere di fortificazione esterna.
- XV (inizio) - fabbrica del controbaglio ed uso a carcere.
- XV (fine) - installazione di cannoniere e fabbricazione di troniere.
- XVI (inizio) - adattamento all'uso di armi da fuoco e demolizioni di muri supenofl.
- XVI (fine) - definizione della cinta esterna e della piazza d'armi.
- XVII (fine) - fortificazioni e fossato verso la città.
- XVII (1693) - crolli a seguito del sisma del 1693.
- XVIII (1704) - danni a seguito dell'esplosione della polveriera.
- XVIII (metà) - sistemazioni interne con corte e saloni perimetrali.
- XVIII (metà) - fortificazione con piattaforme sulla “Vignazza”.
- XVIII (seconda metà) - edificazione della caserma sul sito del quartiere “Trimaniaci” .
- XIX (1850) - completamento del forte della 'vignazza' e dell'opera a diamante.
- XX (1972) - declassamento del bene dal demanio militare e inizio dei lavori di liberazione.
- XX (1998) - avvio del lavori generali di restauro.
Bibliografia essenziale - Agnello G., L’architettura sveva in Sicilia, 1935;
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- Enlart C., Origines françaises de l'architecture gothique en Italie, 1904;
- Haseloff A., Die Bauten der Hohenstau/en in Unteritalien, I, 1920;
- Maurici F., Federico II e la Sicilia. I castelli dell'imperatore, 1997;
- Paolini P., Nuovi aspetti sul Castel Maniace a Siracusa, in “Atti del III Congresso di architettura fortificata”, 1985, pp. 215-222;
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- Privitera F., Storia di Siracusa antica e moderna, 1879;
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- Vella C., Siracusa. I crochets di Castello Maniace, in “Federico e la Sicilia. Dalla terra alla corona. Archeologia e architettura”, 1995, pp. 415-418.
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