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Nei secoli del Medioevo la geografia artistica della Puglia coincide con la rete delle cattedrali, centri di spiritualità e baluardo di realtà urbane vive e operose. Cattedrali, ma anche chiese monastiche o basiliche santuario, realtà nelle quali l’imponenza e la perfezione delle forme riflettono una forte presenza sul territorio o nella città. Un importante capitolo della storia dei centri abitati della Puglia, tra l’età tardoantica ed il medioevo sta venendo alla luce grazie allo scavo archeologico che ha messo in evidenza l’esistenza di più antichi luoghi di culto di cui i mosaici sono l’attestazione più evidente. S’impone quindi la necessità di impostare una nuova lettura di luoghi e monumenti, che tenga conto dei nuovi dati e li integri ed interpreti. La documentazione archeologica ha dimostrato che molte chiese edificate nel Medioevo sorgono su edifici di culto di età paleocristiana, spesso a loro volta innestatesi su resti di epoca più antica, a testimonianza della continuità di utilizzo dell’area. I casi emblematici sono dislocati sull’intero territorio pugliese (Bari, Barletta, Bitonto, Bovino, Brindisi, Canosa di Puglia, Egnazia, Ordona, Lucera, Siponto, Otranto, Ruvo di Puglia, Trani ne rappresentano le maggiori emergenze), con una concentrazione maggiore sulle aree costiere e sugli snodi principali delle antiche reti viarie (via Appia, via Traiana).

 

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