La raccolta di macchine e strumenti fotografici

Attraverso una sedimentazione progressiva che ha acquistato nel tempo sempre maggior valore, la raccolta dell’ICCD delle antiche macchine fotografiche può essere considerata, a buon diritto, una tra le raccolte più notevoli, per qualità e quantità, esistenti in Italia e non solo. 

L’insieme di questo patrimonio storico, da considerarsi a tutti gli effetti ‘beni culturali’, ammonta a circa 1.030 pezzi. A questi sono da aggiungere gli oltre 300 unità delle ultime acquisizioni, per cui la consistenza dei depositi è da stimarsi complessivamente in oltre 1400 pezzi.

Il nucleo originario della raccolta è composto dalle attrezzature ereditate dal Gabinetto Fotografico Nazionale (GFN) a partire dal 1895, anno della sua fondazione.

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 “Come un buon artigiano d’altri tempi, affezionato ai propri utensili, ‘cimeli’ della propria professionalità, il GFN ha conservato, in parte notevolissima, il proprio patrimonio di dotazioni tecnologiche, preservandolo anche da quegli atti di burocratica ‘dismissione’ inventariale che ne avrebbero comportato la distruzione. Si è venuta così costituendo, per lenta sedimentazione e, inizialmente, per motivi che non esiterei a definire affettivi anziché orientati su un preciso disegno, una raccolta di apparecchi fotografici e di accessori assai cospicua comprendente anche alcuni esemplari d’una certa singolarità e divenuti veramente rari. Questa raccolta ‘di casa’ si è venuta incrementando anche grazie a consistenti nuclei che hanno accompagnato alcune donazioni di corpus fotografici come quelle di  Mario Nunes Vais e di Francesco Chigi, rispettivamente del 1974 e 1978.” (dalla Presentazione di O. Ferrari a M.T. Contini, Strumenti fotografici,1845-1950. Roma, NER, 1990, p. 5-6).

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Apparecchi appartenuti a Francesco Chigi,  donati dal figlio Mario al GFN nel 1978
Apparecchi appartenuti a Mario Nunes Vais,  donati al GFN dalla figlia Laura nel 1974

In anni più recenti, a queste dotazioni si sono aggiunti altri materiali tra i quali gli apparecchi provenienti dalla Collezione Becchetti  e dalla Collezione Niego, acquisite rispettivamente nel 1995 e nel 2009, nonché una parte cospicua delle attrezzature storiche appartenute allo studio fotografico Antonelli di Bari, donate nel 2013. Tra gli apparecchi di autori contemporanei, si ricordano le due Leica di Sebastiana Papa, il cui archivio è stato acquisito dall’ICCD nel 2006.

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A utile integrazione delle macchine e attrezzature fotografiche, la biblioteca Iccd  offre al pubblico la possibilità di consultare quella parte di testi tratti dalle Collezioni GFN, Becchetti, Niego, relativi alle tecniche fotografiche, alla loro storia e alla loro evoluzione, tra i quali i titoli componenti la storica collana dei “Manuali Hoepli” dedicati a questi temi specifici.

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L’inventario più antico delle sole attrezzature GFN risale al 1907. Recentemente è stata effettuata una nuova inventariazione su tutto il patrimonio di macchine e strumenti fotografici,  in dotazione al museo. E’ stata inoltre condotta la catalogazione di questi materiali secondo la normativa PST - Patrimonio scientifico e tecnologico.

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